E’ stata appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 22 gennaio 2016, n. 9 di conversione del decreto legge 25 novembre 2015 che istituisce il Fondo per lo Sport e le Periferie, per incentivare l’attività sportiva agonistica e la cultura dello sport nelle aree svantaggiate ed aree periferiche urbane di cui già ci siamo occupati a suo tempo.
Il Fondo sarà gestito dal C.O.N.I. e dotato, per il triennio 2015-2017 di risorse complessive per € 100.000.000, di cui 20 milioni investiti nel 2015, 50 milioni nel 2016 e 30 milioni nel 2017.
Le risorse che alimentano il Fondo saranno investite per realizzare i seguenti interventi:
- ricognizione degli impianti sportivi esistenti sul territorio nazionale;
- realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi con destinazione all’attività agonistica nazionale, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane;
- completamento e adeguamento di impianti sportivi esistenti, con destinazione all’attività agonistica nazionale e internazionale;
- attività e interventi finalizzati alla presentazione e alla promozione della candidatura di Roma 2024.
A decorrere da oggi e fino al 23 febbraio 2016 il C.O.N.I. sarà impegnato nella ricezione delle proposte di intervento a valere sul Fondo e successivamente sottoporre all’approvazione della Presidenza del Consiglio un apposito piano pluriennale di interventi.
La legge di conversione inoltre introduce una disposizione che consente ad associazioni e società sportive senza fine di lucro di presentare agli enti locali progetti finalizzati a rigenerare, riqualificare o ammodernare impianti sportivi presenti sui territori, che prevedano il successivo affidamento in gestione gratuita dell’impianto per un utilizzo teso a favorire l’aggregazione sociale e giovanile.
Qualora l’ente locale riconosce l’interesse pubblico del progetto, può affidare la gestione dell’impianto al proponente per un termine proporzionato al valore dell’intervento proposto, comunque non inferiore a 5 anni
Le proposte agli enti locali devono essere formulate nel rispetto delle procedure previste dall’articolo 24 del decreto legge n. 133/2014 il quale così stabilisce:
“I comuni possono definire, con apposita delibera, i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare.
Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere.
L’esenzione e’ concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.
Pertanto, è onere degli enti locali determinare criteri e condizioni per l’inoltro di progetti provenienti dai cittadini e dalle associazioni al fine della presentazione delle proposte di progetto.
Avvocato del Foro di Salerno. Founder Studio Legale Greco – diritto civile e tributario. CEO & Founder del portale Campania Europa.
Salve.
Volevo capire meglio l’iter burocratico da seguire per accedere ai fondi “Fondo per lo Sport e le Periferie”.
Se ho ben compreso l’associazione deve fare richiesta all’ente locale e quest’ultimo presenterà progetto al Coni? Ma la modulistica di riferimento su quale sito è rinvenibile?
Gentile Lucia,
per completezza espositiva, anche al fine di rispondere alle numerose richieste pervenute, ho ritenuto di riportare testualmente l’art. 24 del decreto legge n. 133/2014 in calce al mio intervento.
Come precisa la disposizione richiamata, l’onere di determinare i criteri e le modalità di presentazione dei progetti ad iniziativa di cittadini singoli od in loro associazione, spetta agli enti locali.
Segnalo inoltre che, allo stato, non v’è alcuna specifica modulistica da compilare.