Analizziamo le opportunità di un metodo pratico per creare e potenziare il proprio progetto d’impresa. Si tratta del sistema dell’incubatore che, è notizia di questi giorni, si rilancia in Campania ed irrompe con tutto il suo potenziale a Salerno.
La firma del contratto di servizio tra Sviluppo Italia Campania SPA ed il Panificio la Reginella inaugura l’ingresso di imprese nell’incubatore salernitano. Un debutto che ha avuto eco in tutta la Regione tant’è che la direzione campana di Sviluppo Italia ha registrato la crescita nelle richieste di ammissione all’incubatore d’imprese.
Cos’è l’incubatore d’imprese?
L’incubatore è un complesso mobiliare ed immobiliare presso cui fruire di spazi e servizi pensati per accelerare lo sviluppo delle imprese. Il positivo esito di un programma di incubazione aumenta le possibilità che una start-up (impresa appena costituita o in costituzione, nella quale vi sono ancora processi organizzativi in corso) riesca a mantenersi in vita.
Storicamente, l’87% delle imprese ospitate dagli incubatori continua l’attività.
Nella rete degli incubatori, creata da Invitalia Spa e diffusa su tutto il territorio nazionale, si inserisce l’incubatore di Salerno. Gestito da Sviluppo Italia Campania Spa (società in liquidazione) sotto la direzione ed il coordinamento di Invitalia. In sostanza l’attività dell’incubatore si concreta nella disponibilità di spazi attrezzati dove avviare o potenziare attività economiche ed una indispensabile mole di servizi reali e finanziari.
Chi può accedere all’incubatore d’imprese?
Sono benvenute le microimprese, anche in forma di impresa individuale, e le piccole e medie imprese in fase di avviamento o pre-avviamento ovvero pur non trovandosi in tali fasi, le imprese che abbiano un piano di diversificazione e/o ampliamento dell’attività mediante nuovi investimenti.
E’ necessario che l’attività non sia rivolta alla commercializzazione di beni e che l’impresa sia in regola con il pagamento di imposte e tasse. Che garantisca osservanza dei contratti collettivi di lavoro e gli obblighi normativi in materia di previdenza, sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro.
Servizi offerti dall’incubatore.
I servizi erogati dall’incubatore di imprese a Salerno si distinguono in obbligatori e facoltativi.
Facile immaginare che i servizi del primo tipo sono quelli forniti in forza del contratto di servizio:
- Messa a disposizione di uno spazio attrezzato all’interno dell’incubatore munito di impianti e allacciamenti alla rete elettrica, telefonica e internet, idrica, fognaria del metano;
- servizio di portineria ed accoglienza ai visitatori;
- servizio di ricezione e smistamento di telefonate e corrispondenza;
- manutenzione ordinaria degli impianti;
- inserimento nel sito web di Sviluppo Italia Campania SPA di una scheda di presentazione dell’impresa.
I servizi facoltativi sono erogati dall’incubatore in ragione dello sfruttamento degli spazi e comportano il pagamento di un corrispettivo mensile forfettario. La fornitura dei servizi a richiesta è erogata su domanda dell’impresa ospitata ed è oggetto di uno specifico contratto:
- Disponibilità di allestimenti per riunioni, conferenze e corsi di formazione;
- Analisi di fattibilità dei progetti imprenditoriali;
- Supporto per la predisposizione del business plan;
- Gestione della contabilità ed elaborazione buste paga;
- Consulenza finanziaria.
Come accedere all’incubatore di imprese?
A differenza di molti programmi di assistenza l’incubatore non serve tutte le imprese. Gli imprenditori che intendano fruire di spazi e servizi devono chiedere ed ottenere l’ammissione. I criteri di accettazione, illustrati a breve, si basano sulla fattibilità del progetto nella prospettiva del potenziamento dell’imprenditorialità e crescita dell’occupazione.
La domanda di ammissione.
Ciascuna impresa (nuova o in attività) che voglia essere accolta nell’incubatore deve inviare a Sviluppo Italia Campania Spa la domanda di ammissione compilando l’apposito modulo accompagnata dal progetto imprenditoriale da realizzare (business plan), gli ultimi due bilanci approvati (solo per imprese già operative) e dal certificato di iscrizione al Registro delle imprese di data non anteriore a 3 mesi contenente la dichiarazione di vigenza e la dicitura antimafia.
Criteri di valutazione delle istanze di ammissione.
La valutazione delle domande di ammissione viene effettuata ad insindacabile giudizio di Sviluppo Italia Campania Spa. Criteri di valutazione dei progetti sono:
- Capacità imprenditoriali del soggetto proponente;
- Prospettive di mercato del settore cui l’iniziativa si riferisce;
- Validità economica e finanziaria del progetto imprenditoriale;
- Carattere innovativo dell’iniziativa proposta;
- Capacità del progetto di generare occupazione magari favorendo lo sviluppo e/o completamento di filiere produttive locali.
A chi presentare la documentazione.
La domanda corredata dalla suindicata documentazione dovrà essere inviata o consegnata a Sviluppo Italia Campania Spa in liquidazione – Via Area ASI, località Tavernette, 81025 Marcianise (CE).
Non sono indicati termini ultimi di presentazione delle istanze.
Regolamento del rapporto e garanzie.
Il rapporto fra l’impresa e Sviluppo Italia Campania è regolamentato da un apposito contratto di prestazione di servizi.
La durata del contratto, ovvero il tempo di permanenza all’interno dell’incubatore, non può essere superiore a tre anni.
Ogni eventuale proroga è subordinata alla presentazione, da parte dell’impresa utente, di un’apposita domanda a Sviluppo Italia Campania ed all’esito favorevole della relativa valutazione. Tale proroga non può essere superiore a due anni.
Contestualmente alla sottoscrizione del contratto di servizio, l’impresa ospitata dovrà presentare: prova documentale dell’avvenuta costituzione di un deposito cauzionale, in favore di Sviluppo Italia Campania, di importo pari a 4 (quattro) mensilità del corrispettivo previsto per i servizi obbligatori ovvero una polizza fidejussoria a favore di Sviluppo Italia Campania a garanzia delle obbligazioni dell’impresa utente derivanti dal contratto di prestazione di servizi, fino ad un importo massimo corrispondente a 4 (quattro) mensilità del corrispettivo previsto per i servizi
obbligatori.
L’impresa deve inoltre dotarsi di copertura assicurativa per il rischio della responsabilità civile derivante dall’esercizio della propria impresa anche per danni causati da propri dipendenti e collaboratori; per il rischio di incendio, scoppio e fulmine, per tutta la durata del contratto di prestazione di servizi, gli spazi ad essa assegnati.
Il corrispettivo è determinato in modo concorrenziale rispetto alla locazione di spazi nella stessa area dove è localizzato l’incubatore, considerando sia la messa a disposizione degli spazi attrezzati, sia i servizi accessori forniti. Il pagamento degli importi deve essere effettuato dall’impresa utente entro 30 giorni dalla data della fattura.
Avvocato del Foro di Salerno. Founder Studio Legale Greco – diritto civile e tributario. CEO & Founder del portale Campania Europa.
Mi sorprende scoprire che a pochi km da casa mia ci sia un incubatore di imprese. Sintomo che qualcosa sta cambiando anche qui e che anche la campania e caserta non sono immuni al mondo delle start up e della innovazione. Mi dispiace pero’ vedere che, come siamo soliti fare noi italiani, prendiamo le idee a metà, cercando di arronzare quasiasi cosa e manometterla in modo da avere, alla fin fine, un risultato sempre, in media, peggiore. l’ INCUBATORE di impresa nasce come una idea solidale di aiuto alle start up, spin off di università che vogliono creare business e gente all’ avanguardia che cerca un posto dove sviluppare la propria idea e renderla, chissa, forse l’ HP o lo Starbucks del 2016. Spazio, internet, collaborazione, open space, supporto, dovrebbe essere garantito gratis e solo in cambio di shares delle stesse aziende. Per definizione una start up non ha soldi da spendere. Sarebbe, dal punto di vista di un investitore, stupido vedere una azienda IT spendere soldi in spazio ufficio piuttosto che nello sviluppo del software. A questo punto mi domando come questo si possa chiamare INCUBATORE. Definizione più appropriata sarebbe Ufficio Consulenza e Real Estate. L’ incubatore è una altra cosa.
Palmira,
la tua riflessione è ricca di spunti. Affrontarli puntualmente significherebbe scrivere uno o più articoli ad hoc.
Condivido di ciò che hai scritto in particolare la parte in cui fai notare che iniziative spacciate per innovative, qualche volta, finiscono per tradursi nella più classica delle italianate! Ma attenzione a non fare l’errore di dire che l’incubatore possa sfornare esclusivamente IT. Se è vero, come è vero, che il mercato offre maggiori opportunità all’IT, non fossilizziamoci sempre e solo sull’idea che la cultura digitale sia l’unico sbocco per fare prodotto e servizi. La realtà produttiva ed il mercato in Campania chiedono anche altro!
Gli incubatori, nelle intenzioni campane, introducono sicuramente meccanismi che vanno ritoccati per diversi aspetti. Bisogna però dare atto alle istituzioni, in qualche (certamente) modesta misura, di aver finalmente acquisito una forte sensibilità per la creazione e sviluppo d’impresa.