Con decreto ministeriale 9 novembre 2017 n. 174 e la circolare esplicativa n. 33 del 22 dicembre 2018 è stato dato il via alla misura “Resto al Sud!”.
La misura è dotata di risorse per 1,2 miliardi di euro rivenienti dal plafond del Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014 – 2020. Promuove la creazione di nuove imprese in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna ed è rivolto ai giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 46 anni.
Sono finanziate le iniziative imprenditoriali relative alla produzione di beni nei settori dell’artigianato, industria, pesca ed acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici e le attività libero professionali.
Beneficiari dei finanziamenti Resto al Sud
Le domande di accesso alle agevolazioni possono essere presentate dai giovani di età compresa tra i 18 ed i 46 anni, in forma di ditta individuale o società, anche cooperative.
In particolare:
- le società possono essere costituite anche da soci che non abbiano i requisiti anagrafici predetti, a condizione che la presenza di tali soggetti nella compagine societaria non sia superiore ad un terzo e che gli stessi non abbiano rapporti di parentela con alcuno dei soggetti richiedenti;
- le persone fisiche beneficiarie delle agevolazioni, non dovranno essere titolari di rapporti di lavoro a tempo indeterminato a pena di decadenza.
Possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti (in forma societaria o individuale) che non risultano titolari di partita I.V.A. nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).
Quali sono le agevolazioni Resto al Sud?
Per le ditte individuali è concesso un finanziamento agevolato fino a 50.000 euro.
Le società fruiscono di un finanziamento fino a 50.000 euro per ciascun socio, fino al limite massimo di € 200.000 euro.
Il finanziamento erogabile è così diviso:
- contributo a fondo perduto nella misura del 35%;
- finanziamento bancario a tasso zero fino al 65% delle spese ammissibili, della durata di 8 anni, assistito da un ulteriore contributo in conto interessi a fondo perduto (l’elenco delle banche aderenti all’iniziativa lo trovi alla voce “documenti da scaricare” in fondo all’articolo).
L’intera operazione può essere assistita dalla garanzia pubblica del Fondo di Garanzia delle P.M.I. a copertura dell’80% dell’importo del finanziamento bancario.
Quali sono le spese finanziabili?
Sono ammissibili tutte le spese necessarie alle finalità dell’investimento, sostenute dal beneficiario per l’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:
- opere edili, nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
- macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
- programmi informatici e servizi I.T.C. connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti; utenze e canoni di locazione per gli immobili, acquisizioni di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.
I contributi erogati non possono essere utilizzati per sostenere spese notarili, il pagamento di imposte sugli acquisti eseguiti (I.V.A.) e tasse.
Come presentare le domande di finanziamento Resto al Sud?
Le domande devono essere inviate esclusivamente mediante la piattaforma web di Invitalia.
Documenti da scaricare
Avvocato del Foro di Salerno.
Fornisce consulenza e assistenza legale alle micro, piccole e medie imprese in ambito real estate, bancario, societario, tributario e crisi d’impresa.
E’ fondatore del portale Campania Europa.it ove si occupa di finanza agevolata e nuovi business per start-up e P.M.I. in Campania.
Salve,
avrei intenzione di aprire un franchising, posso usufruire dei fondi?
Gentile Emanuel,
il decreto ministeriale che attua la misura e la circolare n. 33/2017 non pongono alcun limite al riguardo.